venerdì 27 gennaio 2017

Confusion

Si chiude la porta in legno alle spalle con un colpo secco, ci si appoggia.
Schiena e nuca contro il legno mentre il ghiaccio viene riassorbito dal suo corpo e le cellule mutano ritornando di carne ed ossa, la mente che riaffiora da quel gelo emotivo.

Sospira ad occhi chiusi mentre un pugno viene battuto contro la porta.
I denti digrignano.
Gli occhi si riaprono a fissare quella stanza spoglia e disordinata.

Libri buttati a pile in un angolo e sul letto, magliette e pantaloni sparsi sul pavimento. 
Se non fosse per gli indumenti e i libri sembrerebbe una stanza per gli ospiti. 
Nessuna foto o soprammobile personale.

Chiedimi perchè non mollo.
Chiedimelo.

Si stacca a fatica dalla porta prendendo respiri profondi.

Sposta lo sguardo dal pavimento lo alza verso la finestra mentre il giardino della scuola resta deserto illuminato dai lampioni e dalla luna.

Non mollo per te.
E per ogni altro studente. 
Non mollo perchè ho trovato in questo posto una casa,
e soprattutto una vita.

Lo sguardo cade sul quaderno che spunta da sotto un paio di jeans e lui scatta verso di esso seguendo un impulso, inforca la sedia e si lancia alle spalle i pantaloni cercando freneticamente una penna prima di aprire il quaderno e lasciare sospesa la punta della penna sulla prima pagina libera trovata.
Si blocca.
In una frazione di secondo il suo cervello collega quello che sta per fare con la figura del ragazzo ed i dubbi ritornano ad assalirlo.

Non devi scusarti.

La penna comincia a muoversi sul foglio bianco mentre lo sguardo comincia a leggere i suoi dubbi prendere forma e voce attraverso l'inchiostro. 
Si domanda il perchè riesca sempre a rovinare tutto, il perchè non sia in grado di affrontare quelle paure ritrovandosi sempre alla fine pronto a giustificarsi su come sarebbe tutto più facile mollare tutto e limitarsi a sedersi da solo in una stanza.

Lo so che soffri, Connor. 
Lo so che è difficile andare avanti. 
Ma se guardi dentro a te stesso, in fondo, dove nessun altro può guardare, ci vedrai esattamente la ragione per cui hai fatto quello che hai fatto, per cui continuerai a farla. 
Non ha niente a che fare con la logica. Non ha nulla a che fare con il calcolo o con la comodità. Nulla a che fare con la felicità. 
Per questo sei uno dei figli del destino, e puoi camminare a testa alta. Fallo. Smettila di guardarti i piedi come uno smidollato.

 
Sospira e posa la penna su quelle poche parole scritte si copre nuovamente il viso con la mano, stanco ed esausto, mentre una serie di pensieri lo invade.
 
"At Christmas I no more desire a rose.
Than wish a snow in May's new-fangled mirth;
But like of each thing that in season grows."

martedì 17 gennaio 2017

You are no different. You are unique.


Mi accorsi di lui a notte tarda, di rientro da una ronda, passando per il corridoio che da verso le cucine dell'istituto.
Rannicchiato in un angolo, sotto l'ombra della scala, con le gambe abbracciate ed il mento poggiato sulle ginocchia a fissare con occhi rossi e persi nel vuoto.
Mi avvicinai pronto ad usare il solito tono ma appena entrato nel suo campo visivo questi diede voce ai suoi pensieri nella mia testa.

"Perchè sta succedendo tutto questo? Perchè devo vivere nella paura costante che possa succedermi qualcosa di brutto, o che io possa fare del male agli altri? Di provare quello che provo, di essere quello che sono? Perchè ogni mattina mi sveglio pensando di essere sbagliato? Di essere solo? Mi accorgo di vedere la realtà in maniera così differente dagli altri... Perchè devo avere paura anche solo di... vivere?"

Restai immobile a guardare quel ragazzo rannicchiato su se stesso con occhi tanto rossi quanto secchi per lacrime che non riusciva a versare, costretto a vivere sotto un peso immane che pochi altri avrebbero potuto anche solo immaginare di pensare. Pensieri su pensieri si accavallavano nella mia testa in maniera frastornante, emozioni e paure talmente intense da farmi barcollare in cerca di un sostegno per non cadere sopraffatto.

 "In fin dei conti non cambia nulla. Resti sempre bloccato, fermo in un angolo ad osservare tutti gli altri che sfruttano ogni occasione possibile senza riuscire tu stesso a prendere la decisione, la forza ed il coraggio per staccarti da quell'angolo ed avanzare.
Ho sempre pensato che la depressione che la depressione fosse tanto debilitante quanto utile per comprendere al meglio la vita. Perchè la Vita è difficile, piena di pericoli, scomoda ed impervia. Ma prendendo coscenza di ciò credevo di aver un arma in più rispetto agli altri.
Perchè la conoscenza è forza.
L'unico errore commesso è quello di soffermarmi solo sull'aspetto teorico: ho sempre amato la teoria.
I teorici trovano le risposte, le soluzioni ai problemi ma non le mettono in pratica, non agiscono, non sono attivi.
Ed è quello che ho sempre fatto io.
Mi sono buttato sulla mera conoscenza senza metterla in pratica nella vita vera. Limitandomi e privandomi di alcune esperienze bellissime, sempre per colpa delle stesse solite parole.
Non siamo soli.
Statisticamente vi sono persone che si assomiglino fra loro fisicamente altri invece caratterialmente e tutti loro trovano sempre il modo di incontrarsi e riunitsi. 
Si trovano.
Spiriti affini che riescono ad affrontare la vita allo stesso modo, che pensano le stesse cose e che vivono o hanno vissuto le stesse esperienze, le stesse situazioni.
Mi ci è voluto molto per capirlo ma... non sono solo.
E tu come me, non sei solo.
Hai tutto ciò che ti serve per riconoscere un problema, comprenderlo ed identificare la soluzione.
Quindi, una volta trovata la soluzione non ti serve altro che metterla in pratica.
Non abbassare la testa, alza il mento e punta i piedi a terra. Guarda avanti a te, apri gli occhi ed osserva ogni cosa, lasciati pervadere da ogni emozione bella o brutta che sia. Perchè tutto fa parte della vita.
Tutte le esperienze sono utili per diventare una persona migliore, ed ignora i pensieri brutti, non sono altro che la rappresentazione delle tue paure. La tua mente non fa altro che sfruttare la conoscenza che hai appreso negli anni, la tua stessa intelligenza contro di te.
Ma visto che sei tanto intelligente da poter elaborare tali pensieri, sei altrettanto intelligente da capire che sono fallaci e che tu stesso non li metterai mai in pratica.
Non temere di perdere il controllo perchè hai la conoscenza e l'intelligenza dalla tua, ragazzo mio.
Non la perderai, perchè fino ad oggi non lo hai fatto, sei riuscito a mantenerla da sempre, ed il sol pensiero che tu tema possa accadere non è un dato reale, non è una prova che ciò possa accadere.
Quello che tu identifichi come perdita di controllo non è altro che il timore di essere sopraffatto da tutte le emozioni che puoi provare, perchè sai di avere una sensibilità superiore a quella degli altri e questa tua capacità non è un qualcosa di negativo.
è un dono, molto probabilmente, è una capacità che ti permette di poterti avvicinare empaticamente agli altri, comprendere e provare ciò che sentono le altre persone ed agire di conseguenza per non farle sentire a loro volta sole.
Come in ogni romanzo, in ogni storia, fumetto, manga e racconto: tutti gli eroi devono venire a patti con la loro natura, con le proprie capacità ed i propri poteri.
Ognuno di loro è forte, potente ed ha sempre difficoltà a controllare le proprie capacità.
Ma non è impossibile. Il fatto che tu abbia questo enorme potere che hai sempre temuto di usare, non significa che tu non possa controllarlo ed usarlo a fin di bene.
Il modo in cui decidi di usare il tuo potere, la tua forza, le tue capacità spetta a te.
Non ad altri.
Solo tu sai come usare questo dono, come mettere in pratica gli insegnamenti appresi.
Non sei solo.
Non sei debole.
E se vedi la vita differentemente dagli altri, non è perchè sei diverso, ma perchè sei unico."

mercoledì 11 gennaio 2017

Missions

giovedì, 12 gennaio 2025 ore 04:00




We always have so little time, I feel I have to grab what I can.
What we can.


If it happens something bad ... send me forword ... don't face unnecessary dangers.
You have too much to lose.


I wouldn't want you to do it.
I'm sorry, I won't lie to you. 
My duty is first of all this. 
I have a mission that is more important than everything else.

 
It will mean that my mission will be to avoid that you do it, Max.
I have nothing to lose.

Fuck!


Cosa è cambiato per me?
Qualcuno ha deciso che ci debba essere l’ennesima apocalisse alle porte, ovviamente da risolvere senza che si possa venire alle mani semplicemente.

No.

A quanto pare tutti i vari casini accaduti nell’ultimo anno son riusciti ad indebolire chissà quale tessuto extradimensionale al punto da rischiare che due dimensioni simili si possano scontrare autoannientandosi a vicenda.

Ed ovviamente gli abitanti di quella realtà stanno pensando bene di venire nella nostra per sterminarci disintegrando la nostra realtà in modo da non esserci più nessuna realtà con la quale possa scontrarsi la loro di realtà.

Vi siete persi?
Anche io.
Ma poco in porta il tutto si traduce nel “oh guarda stiamo per schiattare! cerchiamo di evitarlo!”

Ho smesso di stupirmi sulla possibilità che esista qualcosa di troppo folle da poter essere spiegato quando ho preso coscienza dell’esistenza di semidei, angeli, esseri divini e vampiri. Non è difficile, è come quando mi ritrovai la prima volta davanti all’esame di metà corso.

Mi son seduto. ho tirato fuori la mia penna ed ho girato il compito dicendomi: “Ok Connor, partiamo dal presupposto che tu non sai un cazzo. Fai quello che riesci!”

Ho superato l’esame per il rotto della cuffia.

A dire il vero nella maggior parte dei casi supero gli ostacoli per il rotto della cuffia, ed una probabile apocalisse per scontro extradimensionale non è poi diverso. Mi si mette davanti al problema e la frase che mi resta in mente è sempre la stessa: “Partiamo dal fatto che non ne capisci un cazzo. Fai quello che puoi.”

Quello che però mi lascia bloccato a fissare il camino spento del mio ufficio, seduto su una vecchia poltrona impolverata appartenuta ad un professore morto, è: Per quale motivo sta lottando Connor?

Non io.
L’altro Connor.
Non parlo di me in terza persona, non sono schizzofrenico.

Perché un altro Connor esiste, almeno credo… non ne ho avuto la conferma, quindi se esistesse? Se facesse parte di questi Argonauti per cosa lotterebbe?

Brendan a quanto pare ha un figlio, lotterà per lui.

Max, di qualsiasi dimensione, combatte per un motivo e probabilmente non sarà dissimile a quello di Brendan, ma Connor?
L’altro Connor?

Per cosa sta combattendo l’altro Connor?
Io non ho figli. Non ho compagni.
Compagni… che poi sarebbe già tanto avere un amante ora come ora…
La mia vita sentimentale fa schifo, lo ha sempre fatto, ed ora mi ritrovo ad annusare una bottiglia vuota di whisky solo per ricordarne l’odore.

Fuck!

Ho la scuola però… e le persone che ci abitano.
Cameron.

Penso che combatterei per loro… probabilmente non disintegrerei un’altra dimensione ma… potrei combattere per loro.

Sarei uno sfigato ultradimensionale se anche l’altro Connor fosse senza una persona vicina da voler proteggere.

Voglio dire… La frase: “Forever Alone” avrebbe tutto un altro senso, o forse un senso assoluto del termine nel mio caso.

Ma se invece…

Se ci fosse qualcuno che l’altro Connor volesse proteggere? Se esistesse un altra persona che quel Connor desidera salvare?

Se l’altro Connor non fosse… solo? 
Forse dovrei smetterla di fissare il camino, buttare questa bottiglia vuota ed andarmene a dormire.